“Sarai per sempre l’eroe della città. Ora intitoliamogli subito lo stadio San Paolo”
Il Dio del calcio è morto. A sessant’anni appena compiuti si è fermato il cuore di Diego Armando Maradona. Il primo ad annunciarlo è stato il Clarìn, una delle più autorevoli testate del Sud America. A sessant’anni appena compiuti, il capitano del Napoli e dei due scudetti azzurri, campione del Mondo con la Nazionale biancoceleste nel 1986 in Messico, è stato stroncato da una crisi respiratoria, seguita da un arresto cardiocircolatorio, insorta proprio quando sembrava essersi ripreso dall’ultimo male che lo aveva colpito: un edema alla testa per il quale era stato recentemente operato ma dal quale sembrava essersi ancora una volta ripreso.
Per Napoli, la città dove il fuoriclasse argentino ha giocato per sette anni, vincendo gli unici due scudetti della sua storia e dove è considerato molto più di un semplice idolo, ma una parte della storia, è un giorno di lutto e dolore.
Una foto di Maradona che esulta in maglia azzurra e la scritta «Per sempre» con un simbolo del cuore in azzurro. Così il Napoli reagisce su Twitter alla notizia della morte di Diego Armando Maradona. «Ciao Diego», conclude il club.
Addio Diego non ti dimenticherò mai!!! #D10S #Maradona pic.twitter.com/RgT80LuLZP
— Diabolicus ? (@Diaboli27867158) November 25, 2020
In un tweet, il sindaco Luigi de Magistris scrive:
“È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama“.
Le immagini dei principali canali televisivi ritraggono diverse ambulanze già presenti nella residenza dell’ex calciatore a Trigres, dove si trovava per completare la riabilitazione. «È successo l’inevitabile», scrive il Clarin.
La “Nation”, un quotidiano ritenuto vicino all’entourage di Diego Maradona, riferisce che sul posto, dopo che l’ex fuoriclasse si è sentito male in casa, sono accorse alla fine ben nove ambulanze ma che ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile. Secondo quanto riporta Tyc Sports Maradona è morto alle 13.02 ora argentina.
Immediate le reazioni di Napoli. Sui social messaggi di dolore e anche di disperazione. “Diego tu sei Napoli e non puoi morire“, scrive Armando. “Maradona non muore mai“, è quasi uno slogan che si rincorre sulle pagine facebook. “Perché le tue gesta sono eterne, come i gol e la gioia che ci hai regalato“, si legge ancora. Se ne va un pezzo di storia della città e non solo della sua parte sportiva. Ora c’è già chi chiede di intolargli una strada oppure lo stadio San Paolo, quello dei suoi trioinfi. Il più grande calciatore di tutti i tempi, il Dio del pallone viene salutato dal dolore dei sui ex compagni di squadra. Come Bruno Giordano che in lacrime dice: “Non riesco neppure a parlare“. Per l’Equipe, prestigiosa testata sportiva francese, “E’ la morte di un Dio“. Sconvolto anche Ottavio Bianchi, l’allenatore del primo scudetto del Napoli. Per Fabio Capello “è stato la storia del calcio“.
Fra i calciatori che oggi giocano nel Napoli (dove la maglia numero 10 è stata ritirata in omaggio al fuoriclasse argentino) interviene lo spagnolo Fabian Ruiz, che parla di “giorno terribile per tutto il mondo del calcio, sarai per sempre l’eroe di Napoli“.