Arriva finalmente in Italia, e non all’Udinese che per mesi ha provato invano a prenderlo, ma al Napoli.
Leandrinho, 18 anni, è pronto finalmente a lasciare la Ponte Preta e a sbarcare nel nostro continente, in Italia e precisamente al Napoli, per provare a confermare sul campo aspettative già particolarmente alte nonostante l’età verdissima.
11 ottobre 1998: la data d’identità parla chiaro. La città di nascita è Campinas, Stato di San Paolo. A Campinas Leandrinho percorre tutte le tappe della sua ancor giovanissima carriera: entra nel vivaio della Ponte (sì, al femminile), gioca, segna e si mette in luce a tal punto da essere costantemente convocato nelle nazionali giovanili del Brasile.
Il 2015, in questo senso, è il suo anno fortunato. Se al Mondiale Under 17 segna due reti che non bastano per evitare l’eliminazione ai quarti di finale dalla Nigeria, al Sudamericano di categoria fa il fenomeno: mette in mostra una serie di numeri d’alta scuola e segna 8 reti in altrettante presenze, conquistando il titolo di capocannoniere della competizione e regalando il trofeo alla Seleção.
Da lì in poi, è tempo di esordire anche con la maglia della Ponte Preta: prima in Copa do Brasil, poi in campionato (25 giugno 2015 contro il Fluminense, a 16 anni, 8 mesi e 21 giorni), quindi in campo internazionale, in una gara di Copa Sudamericana pareggiata contro la Chapecoense.
L’Udinese, abbagliata dalle prestazioni di Leandrinho, ha provato a mettere le mani su di lui. Invano, però, nonostante un lavoro durato mesi e un precontratto già firmato. Ce l’ha fatta invece il Napoli, che in estate ha posto le basi per il trasferimento (effettivo nel 2017) superando la concorrenza di grandi club europei come Real Madrid e Manchester City.
Seconda punta agile, veloce, rapida come una saetta e leggera come una piuma: così si può definire Leandrinho. Uno che ama allargarsi, sia a sinistra che a destra, per prendere palla e puntare l’uomo, provando a stordirlo di finte e a creare la superiorità numerica in attacco.
Ottimo controllo palla, scatti e frenate, movimenti da brasiliano puro: Leandrinho è un giocoliere che ama divertirsi in campo, ma che sa come abbinare la concretezza allo spettacolo e ai goal, come dimostrato un anno e mezzo fa in Paraguay.
Insomma, il giovanissimo brasiliano è un’ottima spalla per una prima punta maggiormente votata alla lotta fisica con i difensori avversari. Impiegabile anche da esterno offensivo in un tridente (e dunque potenzialmente adatto per il Napoli), è invece difficilmente immaginabile nel ruolo di punta più avanzata, considerato un fisico non ancora completamente sviluppato.
Per Leandrinho sarà Napoli: come detto, gli azzurri hanno dato la spinta decisiva all’operazione già in estate, ma il fatto che il giocatore sia tornato in Italia nelle ultime ore fa capire che ci siamo quasi. Alla Ponte Preta dovrebbe andare un indennizzo di 300mila euro.
Il problema è semmai quello della condizione: ‘prigioniero’ da due anni della Macaca, dalla quale ha provato invano a liberarsi per approdare in Europa sfruttando il regolamento del calcio brasiliano, Leandrinho non gioca ormai dal novembre dello scorso anno. Un’incognita a cui il Napoli potrebbe porre rimedio prestando il giovanissimo talento per consentirgli di maturare l’esperienza necessaria.