Mertens spera di rimanere al Napoli: “Qui è bello vivere. Nel mio palazzo c’è una signora di 75 anni che mi schiaffeggia se gioco male…”.
Per il futuro c’è incertezza derivante da un contratto in scadenza nel 2020 e non ancora rinnovato: Dries Mertens, però, una priorità ben chiara ce l’ha ed è quella di restare al Napoli per molti altri anni, in modo da diventarne una leggenda.
Intervistato dal canale ufficiale della Lega di Serie A, il belga non ha nascosto la voglia di scrivere nuove pagine indelebili nella storia del club azzurro con cui è in completa simbiosi.
“Mi fa bene quando i tifosi cantano il mio nome, dopo un goal è ancora più bello. Dopo sette anni mi sento napoletano: qui ho tanti amici e ho conosciuto tante persone. La gente ha avuto modo di vedere, fin da quando sono arrivato, che in campo do tutto e fuori cerco di vivere come i tifosi. Mi piace vivere a Napoli: parlo la lingua, è tutto perfetto”.
In Italia si vive il calcio 24 ore su 24, sette giorni su sette: anche Mertens se n’è accorto.
“In Italia il calcio è una malattia bellissima, la gente è malata per questo, dai giovani agli anziani. Da me al piano di sopra c’è una signora di 75 anni che ogni mattina viene a dirmi ‘Hai giocato bene eh, complimenti’. Se invece non vado bene mi dà qualche schiaffo e mi dice che potevo fare meglio”.
Manca poco per battere il record di goal in maglia azzurra di Marek Hamsik.
“Posso riuscirci, come ho detto. Nelle ultime partite lui ha segnato ancora altri goal, spesso grazie ai miei assist. Forse non dovevo fargli tutti quei passaggi (ride, ndr). Se batto il suo record lo chiamo sicuramente, ma prima devo riuscirci. Chi l’avrebbe detto sette anni fa… che bella cosa, vuol dire che per il Napoli sei stato importante”.
L’avversario di domenica sarà il Torino a cui segnò un goal incredibilmente bello.
“E’ stato un bel momento. La settimana prima avevo segnato una tripletta al Cagliari, poi un poker al Torino. La gente che pensava fosse un cross non capisce nulla di calcio… Giochiamo a Torino contro una squadra molto fisica, una bella squadra. Se prendi i loro calciatori uno ad uno ti accorgi che sono forti. Noi dovremo essere pronti e fare il massimo”.
Sono sei i punti dal primo posto, ma il sogno Scudetto resta più vivo che mai.
“La lotta è più aperta perché la Juventus ha maggiore difficoltà a vincere, anche se sta facendo punti, come l’Inter. Non si possono perdere punti, serve dare tutto e lavorare al 100% per sperare che questa cosa bella possa accadere”.