Mertens ha commentato gli attacchi terroristici di Bruxelles, soffermandosi poi sulla posizione all’interno del Napoli: “Per club e tecnico sono importante“.
Il Napoli resta in piena corsa per lo Scudetto con un undici titolare ben definito: Sarri ha fin qui operato poco turnover in campionato, ma Mertens sente comunque la fiducia dell’ambiente.
Intervistato dai media locali in Belgio, Mertens comprende il suo poco impiego:
“E’ difficile cambiare una formazione che vince, in Europa League poi purtroppo siamo stati eliminati. Lo staff e l’allenatore mi considerano un giocatore importante per la squadra. Le parole di Maradona? Mi hanno riempito di orgoglio”.
Gli attacchi di Bruxelles hanno spaventato la Nazionale belga, Mertens:
“Non capisco come sia possibile una cosa del genere in Belgio. Ho contattato il nostro team manager per sapere se tutti i giocatori della nazionale erano arrivati. In squadra si parla molto degli attacchi, dall’Italia ricevo tanti messaggi”.
Concorda con la decisione di giocare l’amichevole in Portogallo:
“Penso che non si debba fuggire, ma con la folla non si è abbastanza sicuri. Dobbiamo essere più intelligenti e giocare in Portogallo, sul campo pensiamo poi solo al calcio”.
Infine un pensiero a Johan Cruyff, scomparso ieri tra il cordoglio di tutto il mondo del calcio:
“E’ stato un giorno nero per i Paesi Bassi e per tutto il mondo del calcio. Io indosso la numero 14 come lui”.