Con una prodezza dalla distanza di Higuain e un goal di Mertens, il Napoli supera 2-0 al San Paolo il Palermo, allungando a 5 le vittorie consecutive in campionato.
Prosegue la marcia inarrestabile del Napoli di Sarri, che al San Paolo stende 2-0 anche il Palermo e chiude con un altro ‘clean sheet’. Gli azzurri allungano a 5 la striscia di vittorie consecutive in campionato, e si mantengono al 2° posto a -2 dalla Roma capolista, mentre i rosanero, che chiudono con il 34% di possesso palla ed un solo tiro in porta, nonostante il ko restano a metà graduatoria.
Sarri risparmia soltanto 2 degli 11 fedelissimi. Il primo a rifiatare è Koulibaly che lascia il posto a Chiriches, in linea con Hysaj, Albiol e Ghoulam. L’altro è David Lopez che sostituisce Allan nel centrocampo a tre con capitan Hamsik e l’ormai insostituibile Jorginho. Nessun cambio invece davanti: Insigne e Callejon a supporto di Higuain.
Iachini conferma in toto il suo undici di riferimento con Struna, Gonzalez e Andjelkovic in difesa, protetti da Maresca, in cabina di regia. Esterni di riferimento sono Lazaar e Rispoli, mentre a supportare la manovra offensiva Iachini punta ancora una volta sugli inserimenti delle sue mezzali di fiducia: Rigoni e Hiljemark. Davanti Gilardino che agisce davanti all’onnipresente Vazquez, vero motore dei rosanero.
I primi quindici minuti registrano a tabellino poco e niente; degni di nota infatti soltanto due lampi di Hamsik, prima su azione giostrata da Higuain, poi su schema da calcio d’angolo. Al 17’ altra chance, questa volta con Callejon, che innescato come sempre sul limite del fuorigioco, da posizione defilata, pecca poi nell’ultimo passaggio a tu per tu con il portiere.
Poche invece le sortite offensive del Palermo che anche su situazione di contropiede ha paura di portare troppi uomini in zona goal col rischio poi di sbilanciarsi e lasciar campo all’artiglieria pesante targata Napoli. Il Napoli cresce ma sono tanti gli errori di misura e forse la colpa è anche del terreno di gioco non certo in condizioni ottimali.
In fase difensiva il Palermo fa la sua, non riuscendo mai però a recuperare palla e chiudendo con uno striminzito 26% di possesso. La strategia di Inchini è chiara: Hamsik, cuore della manovra azzurra, viene sistematicamente chiuso da Struna che lo segue salendo fino a centrocampo e costringendo la linea difensiva rosanera a disporsi a quattro.
Passano i minuti e la squadra di Sarri cresce, soprattutto grazie alle fantastiche combinazioni tra Higuain ed Insigne che anche in un mare di gambe riescono sempre a trovare il pertugio giusto. Al 37’ grande palla di Jorginho per Insigne che incrocia sul palo. A 5 minuti dalla fine del primo tempo ci pensa però il Pipita a sbloccare il risultato. Riceve palla sulla trequarti, scambia con Hamsik, alza la testa e lascia partire un diagonale potente sul quale Sorrentino non può fare nulla.
Quando le combinazioni offensive e il gioco non si concretizzano arriva comunque puntuale la giocata del leader. Ottavo goal e momentaneo titolo di capocannoniere della Serie A. Palermo spaccato in due con una la linea difensiva che deve sempre compattarsi all’indietro lasciando così spazi a metà campo, subito sfruttati da Hamsik e compagni.
Al 14’ del secondo tempo arriva il terzo palo stagionale di Higuain che si fionda su una palla vagante al limite dell’area e tenta il diagonale. Altro primato per l’argentino, è infatti sia il giocatore con più goal realizzati che con più pali colpiti di questo campionato.
A 20 minuti dalla fine arrivano i primi cambi: torna Allan e soprattutto viene richiamato in panchina Insigne che non prende per niente bene la scelta di Sarri. Dentro Mertens, dato per titolare alla vigilia. Risponde subito Iachini che tenta la carta Quaison, al posto di Rigoni, così da aumentare la qualità e il coefficiente offensivo del Palermo alla ricerca, non troppo convinta, del pareggio.
Eppure è solo Napoli a dare l’impressione di poter chiudere i discorsi da un momento all’altro, soprattutto col più fresco Mertens che al 27’ ubriaca tutti e spedisce la conclusione dritta sul palo, il terzo di serata per i padroni di casa.
Non passano neanche dieci minuti e il talento belga dimostra subito come la precedente occasione non fosse altro che la prova generale per il goal che chiuderà il match. Classica azione del numero 14 che accentrandosi spacca in due la difesa e conclude rasoterra sul secondo palo.
Non passa inosservata la sua esultanza stizzita che fa coppia con la reazione tutt’altro che pacata di Insigne al momento del cambio. Scene d’ordinaria amministrazione per un pacchetto offensivo così ben fornito che può permettersi anche di lasciare 90 minuti in panchina giocatori come Gabbiadini.
Ennesima prova di maturità degli uomini di Sarri che vincono la seconda partita consecutiva senza subire gol e soprattutto contro due bestie nere (Chievo e Palermo) che nelle ultime stagioni avevano sempre fatto perdere punti e convinzioni ai partenopei.
L’impressione è che la forza di questo nuovo Napoli sembri essere proprio questa nuova capacità di difendere di squadra, con dei reparti sempre vicini e pronti ad aiutarsi. Anche contro le piccole i titolarissimi giocano e non concedono distrazioni.
Dalla sua il Palermo sembra esser arrivato poco convinto all’impegno o forse troppo stanco visto anche le due partite ravvicinate giocate nel giro di pochi giorni contro due del gruppetto delle seconde in classifica. Se Vazquez non si accende, per Iachini c’è poco da fare, in attesa di scontri più abbordabili, visto anche l’incredibile stato di forma del Napoli affrontato quest’oggi.