Napoli, Reina: “Mai parlato di Scudetto”

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Reina: “Ragioniamo partita dopo partita, Sarri è come un padre, ho Napoli nel cuore. Insigne? Merita la Nazionale“.

Il Napoli è in piena lotta al vertice, ma guai a dirlo a Pepe Reina. Il portierone spagnolo abbassa l’asticella obiettivi.

Intervistato dal Mattino, l’ex Liverpool indica la ricetta per restare in alto:

“Non abbiamo mai detto di poter vincere lo Scudetto, siamo stati al primo posto per una giornata. Andiamo avanti partita dopo partita. Il mio obiettivo? Questa domanda va fatta nel mese di maggio. Per ora pensiamo a vincere domenica. Parlare ora di obiettivi sarebbe sbagliato, non dobbiamo metterci sotto pressione. Ora bisogna essere calmi e umili, lavorare tantissimo”.

La piazza ha fame di successi:

“Quello che mi fa sentire la pressione è rappresentare bene la città e la società. Io sono un po’ più anziano rispetto ai miei compagni di squadra quindi vivo meglio la pressione. La città può aiutarci con la calma e la pazienza: soprattutto quando si perde i tifosi devono starci vicino. Dopo la sconfitta, al bar, i tifosi mi hanno chiesto di non mollare. Tanti giocatori che sono passati da Napoli dicono che vincere a Napoli è molto difficile ma che vincere qui è speciale, diverso rispetto al resto del mondo”. Nei confronti di Sarri, solo parole ‘dolci’: “Il mister non solo insegna calcio ma arriva al cuore come un padre, è uno che parla in faccia. Mi piacciono le persone così. È trasparente, ci vogliono persone così. Lui è una persona che sa gestire lo spogliatoio, una cosa non facile. Tutti i calciatori sono egoisti, il suo è un lavoro difficile. La migliore cosa che Sarri ha è che dice le cose in faccia ed è in grado di gestire tutti noi”.

Sul ko di Bologna:

“È normale quando si perde non c’è nulla da dire. C’è stato un calo di tensione, la porta sembrava imbattibile, ma gli avversari erano forti. Qualcosa non ci ha fatto bene. Abbiamo rivisto la partita per non ripetere più gli stessi errori. È bene ripartire con una partita importante come la Roma”.

“Stiamo bene, la squadra e i tifosi possono stare tranquilli. Parlare dopo la sconfitta è più delicato. Per ora siamo abbastanza contenti per quello che abbiamo fatto”.

Reina-Napoli è simbiosi:

“Sono felicissimo di essere a Napoli, mi godo gli amici e la città. Nel futuro non so cosa accadrà. L’amore per la città è scoppiato nel primo anno ma non nelle prime due settimane. Quando conosci e capisci la città ti entra nel cuore. A Monaco non potevo stare senza Napoli, sono due città diverse. Mica qui ti picchiano! La gente ormai si è abituata. Devi accettare questa città. È bello vedere la gente che ti ringrazia e che ti ferma in strada. Quando sei con i figli può diventare pesante ma io non mi voglio certo nascondere. Non c’è nulla che non sopporto di Napoli”.

Sui cori discriminatori:

“Credo che non si deve dare importanza a queste persone. Io voglio difendere la mia città, il mio popolo. Meglio non dare importanza agli scemi che così non fanno un favore al calcio”.

Pepe ammette che la parata più bella è stata “quella contro l’Inter” ed elogia Insigne: “Deve ancora crescere, ma ora è più regolare ed è importante per la squadra. Un giocatore come lui merita di sicuro la Nazionale“.

Se due anni fa Reina è arrivato al Napoli, gran merito va a Benitez:

“Ci siamo sentiti, qualche volta per telefono, lui è felice per noi ma abbiamo avuto una conversazione privata. Non abbiamo certo parlato della fase difensiva”.

Infine, una battuta su chi vorrebbe un ‘San Paolo’ rimesso a nuovo:

“Lasciamolo così, è spettacolare con 60mila persone. A noi piace così”.

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