A Mertens non è piaciuta l’ennesima panchina, stavolta contro la Roma: ma Ancelotti spegne subito la polemica.
Se il Napoli crea tanto (con numeri da record), se Milik e Insigne non concretizzano, serve Mertens per risolvere la situazione. Entrato in campo nel secondo tempo al posto dello spento polacco, il belga ha pareggiato in extremis la gara contro la Roma, tenendo a distanza i giallorossi in classifica.
Andato via Sarri, recuperato Milik, Ancelotti ha fatto capire che non esistono titolarissimi per il Napoli, nonostante Insigne sia l’attaccante che abbia giocato di più per gli azzurri. Di certo a fare le spese dell’addio dell’attuale tecnico del Chelsea è Mertens, spesso relegato a dodicesimo uomo.
Non proprio un Mertens felice di questa situazione, quello intervenuto ai microfoni di Sky dopo il pareggio del San Paolo contro la Roma: “Non so perchè ho iniziato dalla panchina. Volevo partire dall’inizio in una partita così, sappiamo com’è questa sfida. Contro la Roma volevo giocare”.
Mertens deluso? Sì, per fortuna. Ancelotti ha infatti commentato con il sorriso le dichiarazioni del suo giocatore dopo la panchina contro la Roma: “Ci mancherebbe che era contento di aver iniziato la sfida dalla panchina…”.
Sempre in campo nelle prime tredici gare di questa stagione, Mertens ha però giocato i novanta minuti solo in tre occasioni. Per il resto diverse gare da subentrato e sostituzioni a metà secondo tempo: una novità assoluta per lui dopo gli anni passati sotto Sarri.
“Se gioca Mertens o Milik l’impostazione della partita non cambia” ha evidenziato Ancelotti. “Cambia semmai il modo in cui i due interpretano il ruolo”.
Il belga dovrà farsene una ragione: nel nuovo Napoli, targato Ancelotti, tutti devono accettare diverse esclusioni. Prima di entrare in campo e provare ad essere decisivi: quello fatto dallo stesso Mertens contro la Roma.