Dopo aver speso più di cinquanta milioni di euro De Laurentiis si aspettava un avvio decisamente diverso, invece in tre partite il Napoli ha racimolato solo tre punti ed ha incassato ben sette gol. Non si può parlare certo di crisi dopo tre partite, ma spira un vento poco raccomandabile sulla truppa di Donadoni ed è già scattato un preoccupante campanello d’allarme per la fragilità della squadra. Per questo motivo nessuno può sentirsi sicuro del posto, anzi tutti devono conquistarselo o riconquistarselo. Come vuole la legge del calcio quando in una squadra le cose non vanno bene il dito viene puntato sempre contro l’allenatore, capace di far giocare molto bene il Napoli nei primi tempi, mentre poi nella ripresa si registra un calo clamoroso. Soprattutto nella trasferta di Genova l’ex ct della Nazionale è stato letteralmente surclassato dal collega Gasperini, che ha saputo osare ed ha indovinato i cambi effettuati, sapendo mettere in campo la squadra a seconda dei diversi momenti della partita ed ha pescato non uno, non due, ma addirittura tre jolly dalla panchina: Palacio ha messo in difficoltà i lenti difensori azzurri col suo passo breve e veloce, mentre Crespo e Karhja sono andati entrambi a segno. Donadoni invece è rimasto a guardare il Napoli affondare sotto i colpi di un Genoa poco amico, e si è limitato ad inserire Gargano e Lavezzi quando la partita era ormai compromessa. Donadoni non può e non deve essere il capro espiatorio della difficoltosa partenza azzurra, ma le sue colpe ci sono ed egli stesso è già sotto esame, anche perché la sua linea di credito si è già esaurita l’anno scorso. Ciò che più lascia perplessi è perché Donadoni non cambi mai modulo, avendo avuto anche l’anno scorso modo e tempo di fare esperimenti. Anche i giocatori hanno le loro colpe, ed alcuni già rischiano il posto. In primis c’è De Sanctis, poichè ad un portiere esperto come lui non possono essere perdonate leggerezze come nell’occasione del rigore concesso al Genoa: quella palla al limite dell’area deve essere sua. Alle sue spalle scalpita infatti Iezzo, che comunque all’inizio dell’anno scorso era il titolare della porta azzurra, ed è stato messo fuori causa solo dai noti guai alla schiena. Iezzo si è dimostrato affidabile e un portiere di grande esperienza, non è da escludere quindi che possa riprendersi il posto tra i pali, anche perché ha dimostrato grande affetto per la maglia accettando la panchina. Poi a rischiare il posto c’è Maggio, fino all’anno scorso freccia imprendibile sulla fascia, mentre quest’anno fatica a trovare la condizione. Probabilmente l’esterno destro sta scontando una ripresa dall’infortunio molto rapida, ed ha bisogno di tempo per ritrovare smalto e brillantezza. E’ pronto Zuniga, che avrebbe l’occasione di giocare finalmente nel suo habitat naturale, sulla destra. Infine a centrocampo rischia il posto Cigarini, anche lui alle prese con una condizione fisica approssimativa, dovuta al ritardo con cui ha iniziato la preparazione. L’ex centrocampista atalantino rappresenta il futuro del Napoli e forse anche della Nazionale, ma in attesa che arrivi al 100% Donadoni potrebbe riproporre Bogliacino che ha dmostrato di adattarsi bene al ruolo di registra arretrato.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET