Era nell’aria già da ieri, poche ore fa è arrivata l’ufficializzazione sul sito della società partenopea: Walter Mazzarri è il nuovo allenatore del Napoli. Poche righe firmate De Laurentiis accompagnano il comunicato ufficiale: “Una decisione indispensabile – spiega il Presidente – per dare nuovo impulso alla stagione azzurra e in chiave futura per il prossimo quinquennio”. Finisce così l’avventura di Roberto Donadoni sulla panchina azzurra dopo otto mesi dal suo arrivo, quando il tecnico bergamasco subentrò ad Eddy Reja per cercare di porre rimedio all’interminabile crisi in cui il Napoli era sprofondato ormai da dicembre scorso. Fatale all’ex ct della Nazionale e ora anche ex Napoli lo scarso rendimento in termini di risultati: Donadoni ha guidato la squadra per 18 partite, di cui 11 nel finale della scorsa stagione, totalizzando solo 18 punti. Nulla di innovativo proposto in otto mesi al timone, e azzurri che hanno continuato a barcollare senza il minimo segnale che facesse pensare alla fantomatica “scossa”. Anzi, la compagine si è mostrata quanto mai fragile e demotivata, palesando una paurosa continuità con l’ultima parte della gestione Reja. Privo di un gioco convincente e assolutamente inadeguato in fase difensiva, con ben 13 reti incassate nelle prime 7 giornate, il Napoli occupa attualmente il sestultimo posto in classifica. Ben lungi da quanto s’aspettava l’Aurelio furioso, che completa con l’avvicendamento in panchina quella rivoluzione già iniziata otto giorni fa con la separazione da Pierpaolo Marino.
Questione di grinta – E’ proprio questa che è sembrata mancare al Napoli nel corso del capitolo Donadoni. Una squadra incapace di reagire alle difficoltà, che spesso è crollata nonostante si trovasse in vantaggio. L’ex allenatore azzurro è sembrato sovente in confusione, insistendo con alcuni giocatori ben oltre le loro possibilità, o lasciando nel dimenticatoio altri, proponendo equivoci tattici da far rabbrividire. Per la serie “un campione in campo non è detto che si riveli tale anche in panchina”. Spesso la fortuna non è stata dalla sua parte, e talvolta sviste o orrori arbitrali hanno finito col peggiorare una situazione già imbarazzante di per se. Walter Mazzarri sembra l’uomo giusto, capace di rilanciare calciatori che potrebbero rivelarsi quanto mai importanti e di trasmettere quella grinta che sembra sprizzargli da tutti i pori. Anche nei confronti degli arbitri se necessario. Ora la palla passa ai giocatori e a Mazzarri: si ricomincia da zero. Anzi, da sette.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET
