La Federazione Italiana Giuoco Calcio esclude che tesserati del Napoli abbiano compiuto atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara col Parma: se la caveranno con ammende o ammonizioni.
A fermare gli strascichi polemici nati al triplice fischio di Parma-Napoli, ci pensa la FIGC. Nessuna ipotesi di illecito sportivo, o tentativo, per i piani alti del nostro calcio, bensì soltanto ingiurie che porteranno ad ammende o ammonizioni.
La Federcalcio, come spiega la ‘Gazzetta dello Sport’, a stemperare i toni dopo il caos scatenatosi nel dopogara: nessuno crede che tesserati azzurri abbiano compiuto “atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara” e dunque la ‘querelle’ sarà ridimensionata.
Due i motivi che scongiurano pericoli di provvedimenti più seri nei confronti dei partenopei: i comportamenti degli ospiti sono avvenuti al termine del match, quando era impossibile poter cambiare l’esito del punteggio; inoltre, nè durante i 90′ nè una volta decretata la fine giocatori e dirigenti hanno rivendicato eventuali accordi presi in precedenza limitandosi ad insulti e offese apostrofando gli avversari come “retrocessi e falliti”.
In giornata è attesa la decisione del giudice sportivo Tosel a riguardo, ma se il referto degli ispettori federali e dell’arbitro dovesse confermare l’inesistenza dell’illecito allora il Napoli potrà dormire sonni tranquilli: gli improperi tra tesserati sono considerati meno gravi e punibili rispetto a quelle rivolte ad un direttore di gara.
L’unico scenario che farebbe scattare l’allarme in casa azzurra è quello secondo cui vengano poste in essere indagini supplementari sulla vicenda da parte della Procura federale, ma tale pista appare poco probabile.