Fabio Quagliarella non è più un giocatore del Napoli. Ieri è stato ceduto alla Juventus in prestito per 4,5 di euro, con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni di euro a fine stagione. Non è uno scherzo, è la nuda e cruda verità. Questi sono i fatti. Ora è il caso di fare delle riflessioni. Soprattutto il popolo napoletano ha bisogno di avere risposte concrete e sensate, perché non si può giocare col sentimento dei tifosi.
Partiamo innanzitutto dall’aspetto tecnico ed economico: il Napoli perde uno dei suoi giocatori più forti che aveva in rosa. Il suo valore di mercato è salito notevolmente dopo lo strepitoso scampolo di Mondiale giocato. Dalla sua vendita il club azzurro ha ricavato poco più di un milione, avendolo pagato 18 milioni, quindi da un punto di vista economico non si può parlare di un affare. De Laurentiis parlava di una squadra che doveva avere ricambi di valore, così facendo il Napoli è punto e daccapo. Certo, è arrivato Cavani, ma è impensabile che l’uruguayano, Lavezzi e Lucarelli possano giocare campionato, Europa League e Coppa Italia. Ricapitolando perdendo Quagliarella il Napoli ha perso un valore tecnico notevole e non ha fatto un grande affare economico.
Veniamo al calciatore. L’attaccante stabiese ha sempre dichiarato che sarebbe voluto restare a Napoli, e che tutto dipendeva dalla società. Ciò è vero in parte. La società ha deciso di venderlo, ma l’ultima parola spetta sempre al calciatore. L’esempio lampante è quello di Di Natale, che ha rifiutato proprio la Juventus per restare fedele all’Udinese. Quagliarella avrebbe potuto fare lo stesso.
Infine veniamo alla società ed all’allenatore. È indubbio che qualcosa si è rotto, lo si capiva dalle affermazioni di Mazzarri e De Laurentiis. L’allenatore toscano ha sempre preferito evitare l’argomento-Quagliarella, mentre il presidente, a differenza di Hamsik e Lavezzi, non ha mai sbandierato l’incedibilità del giocatore.
Tuttavia la cessione di un simbolo del Napoli per di più ad una diretta concorrente come la Juventus, ed a pochi giorni dalla chiusura del mercato, merita una spiegazione. I napoletani hanno seguito la squadra sempre e comunque, anche in serie C, ma ora si sentono traditi, dal giocatore, dall’allenatore e dalla società. I giocatori passano, la maglia resta, ma i tifosi meritano di sapere la verità al più presto su una delle cessioni più cocenti degli ultimi anni, perché rappresentano la vera anima della squadra e della città.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET