Intervistato da L’Equipe, il difensore del Napoli Anthony Reveillere racconta: “Benitez mi scelse per la mia polivalenza, non potevo dirgli che non volevo più giocare a sinistra”.
Arrivato a stagione in corso, da svincolato dopo dieci stagioni al Lione, Anthony Reveillere si è confermato come un rincalzo affidabile per il Napoli targato Benitez. In una lunga intervista rilasciata all’Equipe, il laterale francese ha raccontato la genesi del suo approdo in Italia, nato dopo il mancato trasferimento al Marsiglia (“Era tutto fatto, ma poi ho scoperto di non essere stato inserito in lista Champions“).
“Sono stato contattato via Twitter da un agente italiano, poco dopo ho parlato al telefono con Rafa Benitez: una conversazione molto rapida, perchè il telefono prendeva male il suo francese è molto basico, ma importante per farmi scegliere“. Il mercato ai tempi dei social funziona così.
Molto si è parlato in queste settimane della sue difficoltà sulla fascia sinistra. Reveillere si giustifica così: “Benitez mi disse “Ti ho scelto perchè apprezzo la tua polivalenza”. Mica potevo dirgli che mi trovavo bene a giocare sulla destra e non avevo più intenzione di andare a sinistra no?“.
A 34 anni, del resto, è importante scegliere bene dove spendere gli ultimi anni di carriera e in questo senso Reveillere non ha nè dubbi nè rimpianti. “Avrei potuto andare in Inghilterra o in qualche squadra di metà classifica in Ligue 1, e invece ho guardato alla qualità della vita. Qua c’è il sole e il mare, mi sento bene in corpo e spirito. E’ una bella esperienza in una città atipica ma con una grande passione per il calcio, qua il giorno della partita si ferma tutto. Se poi il Napoli vince, tutti ti sorridono, quando invece si perde… meglio starsene per i fatti propri”.
A 34 anni, Reveillere non ha intenzione di mollare tanto facilmente. “Qui a Napoli stanno dando vita a un bel progetto e mi piacerebbe farne parte anche l’anno prossimo. Non mi pongo limiti, sto bene fisicamente e punto ad andare avanti. Quando giocavo a Valencia ero in squadra con Amedeo Carboni, era impressionante vedere il suo impeto sulla fascia ancora a quell’età. E ha giocato fino a 40 anni! Mi chiedevo come facesse. Ora l’ho capito”.
