Ricostruzione della guerriglia, arrestato ultrà della Roma (foto): agguati, ferimenti e sparatorie

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Tanta incertezza sui fatti accaduti a Roma prima della finale di Coppa Italia: dieci i feriti, i più gravi colpiti da una pistola. Difesa, agguato o che altro?

In un mondo collegato e rapido come quello attuale, ogni notizia dev’essere presa con le pinze. Si rischia di incappare in clamorosi falsi, dare in escandescenza per nulla se tale non è verificata. Di certo prima, durante e dopo Fiorentina-Napoli se ne son dette di tante. Ma purtroppo tante news erano reali.

Nel primo pomeriggio tafferugli tra le due tifoserie in diverse aree di sosta d’Italia, ma il grosso della giornata sarebbe accaduto a Roma. Da Nord la Fiorentina, da Sud il Napoli. Nessuno scontro tra viola e azzurri in città, semplicemente una questione diversa.

Daniele De Santis alias Gastone, discute con Francesco Totti
Daniele De Santis alias Gastone, discute con Francesco Totti

Dieci feriti, tra cui uno, Ciro Esposito, gravissimo. Nei parcheggi di Tor di Quinto i tifosi del Napoli avrebbero dovuto parcheggiare le loro auto: venti di loro però decidono di recarsi verso un chioschetto della zona, gestito da un noto ultrà della Roma, Daniele De Santis. Apriti cielo.

Preso di mira il chiosco sbagliato, come da racconto di alcuni testimoni oculari. De Santis non è certo felice: “Abbiamo visto questo ragazzo enorme, grassissimo e pelato. Era ubriaco, barcollava, ma urlava come un pazzo vi ammazzo tutti, vi ammazzo tutti. Non sappiamo dire quanti colpi abbiamo sentito sparare, perché in quel momento tra fumogeni e bombe carta e grida non si capiva più niente. Né possiamo dire che sia stato lui. Sappiamo solo che dopo pochi minuti l’abbiamo visto tornare di corsa, terrorizzato”.

De Santis, al momento, è il principale indiziato anche se, interrogato dalla polizia, ha negato di essere stato lui a sparare: nessuna sicurezza dunque, su chi sia stato a sparare i sei colpi. In ospedale intanto è scattato il fermo per quest’ultimo, sottoposto a provvedimento restrittivo per tentato omicidio.

De Santis, noto come “Gastone“, era uno dei tifosi che entrò in campo e impedì lo svolgimento del derby di Roma del 2004, dopo che era stata diffusa la falsa notizia di un bambino investito da un’auto della polizia. Soccorsi tre uomini, uno ferito alla mano, uno al braccio, l’altro in fin di vita. “Dopo un po’ abbiamo visto De Santis che tornava di corsa. Era contro i napoletani, e quelli lo inseguivano urlando. L’hanno raggiunto, l’hanno sopraffatto e l’hanno riempito di botte. Se ne sono andati quando hanno visto che era a terra e non si muoveva più”.

Il napoletano Esposito è stato colpito nella zona della spina dorsale, rischia di restare paralizzato: operato prima in una sala operatoria del Villa San Pietro, l’ospedale romano della Cassia, poi nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico Gemelli, più attrezzato per interventi di chirurgia toracica.

Più ‘fortunati’ gli amici: Alfonso Esposito anche lui di Secondigliano, è stato colpito a una mano; Gennaro Fioretti, 32 anni, di Mugnano di Napoli, ricoverato con ferite a mano e braccio. In tutto questo regna l’assoluta incerteza: “Il ferimento di tre ultrà del Napoli, poche ore prima della finale di Coppa Italia, non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali” evidenziava la Questura.

Secondo altri, come evidenzia lo zio del ragazzo colpito al torace, rimane viva l’ipotesi imboscata: “E’ rimasto vittima di un agguato premeditato, mi hanno detto che un gruppo di romanisti è spuntato da una siepe e ha sparato”.

All’Olimpico 45′ di ritardo dopo la discussione tra Marek Hamsik e il capo della curva napoletana, figlio di un camorrista (!) tale Genny a’ Carogna, con tanto di maglietta ineggiante a Speziale, il ragazzino che uccise Raciti durante il Derby di Sicilia.

In tutto questo, 3-1 sul campo per gli azzurri e trofeo al Napoli e festa rovinata!

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