E’ un Napoli con il vento in poppa quello che si presenta sabato al Massimino di Catania per la dodicesima giornata del campionato di calcio di Serie A. Quelle appena trascorse sono state tre settimane davvero esaltanti, ricche di imprese e soprattutto di punti. Dopo l’avvicendamento in panchina, il Napoli ha ottenuto con il nuovo tecnico Mazzarri ben 10 punti in 4 gare, ottimo bottino tenendo conto che con Donadoni la squadra partenopea ne aveva ottenuti appena 7 in 7 gare. Quello che fa più stupore, però, è il modo in cui sono venuti questi punti all’ombra del Vesuvio: la prima gara di Mazzarri disputata contro il Bologna, la compagine azzurra dopo appena 14 minuti era sotto di un gol grazie ad una pregevole punizione di Adailton. Una partita che per più di un’ora era risultata scialba e priva di occasioni. La svolta si è avuta con il gol un pò rocambolesco di Fabio Quagliarella, che ha sfruttatao una palla strappata dai piedi di Zalayeta da parte del difensore azzurro Matteo Contini. Mentre la partita si avviava verso la fine, un’invenzione del Pocho Lavezzi mette a tu per tu con la porta bolognese Christian Maggio che regala la prima vittoria al suo ex tecnico blucerchiato e attuale tecnico napoletano Mazzarri. Vittoria,quella ottenuta contro gli emiliani, ricca di patemi e sofferenze ma con una grande prova di orgoglio. Quell’orgoglio che ha fatto si che il Napoli ritrovasse la vittoria lontano dal San Paolo dopo giusto un anno dalla prova che vide vittoriosa la squadre partenopea all’Olimpico di Roma contro la Lazio per 1-0. La partita non era di certo tra le più agevoli, visto che il Napoli è partito alla volta di Firenze per sfidare la squadra più in forma del calcio italiano: la Fiorentina di Cesare Prandelli che appena tre giorni prima aveva compiuto un’ impresa in Champions contro il Debrecen. La partita ha visto nettamente il predominio della squadra azzurra, che ha avuto un gran numero di occasioni da gol oltre al rigore fallito da Quagliaella, unica nota stonata di una domenica da incorniciare. Ancora a sbloccare il match è il solito Christian Maggio che sfrutta all’ 88′ un passaggio di Denis per depositare la palla in rete. Nemmeno il tempo di gustare la vittoria ritrovata in trasferta che dopo appena tre giorni ecco il turno infrasettimanale e un’altra durissima prova attende la squadra di Mazzarri. Di scena al San Paolo c’è Napoli – Milan, che con il suo appel attira nell’impianto di Fuorigrotta più di sessantamila spettatori. Dopo appena 5′ il Napoli, come contro l’Inter a San Siro, è sotto di due gol grazie ai gol messi a segno per i rossoneri da Inzaghi e Pato su due svarioni difensivi della difesa azzurra. Ancora una volta, però, si decide l’esito della partita negli ultimi minuti di gara, grazie ad una strepitosa impresa degli azzurri che segnano prima al 90′ con un bellissimo gol di Cigarini e poi al 93′ agguanta il pareggio con un’incornata da parte del Tanque Denis. Il ciclo critico si conclude sabato 30 ottobre con la Juventus in casa dei bianconeri. Nessuno si aspettava un Napoli che ottenesse 4 punti contro squadre del calibro di Fiorentina e Milan, soprattutto dopo il deludente inizio di campionato. Per concludere questa mini impresa tutti si aspettavano che il Napoli ottenesse punti dalla delicata trasferta di Torino. Purtroppo l’inizio non dà ragione ai tifosi napoletani, infatti il Napoli viene colpito prima da Trezeguet e poi all’inizio della ripresa da Giovinco su un regalo di Contini. La partita sembra ormai nelle mani della Juventus, ma il calcio è bello proprio perchè stravagante. Gli uomini di Ciro Ferrara non hanno nemmeno il tempo di festeggiare il doppio vantaggio, che vengono colpiti dal gol di Marek Hamsik. Il Napoli a questo punto inizia a crederci e sulle ali dell’entusiasmo affonda la difesa di una Juventus che sembra abbia ormai tramortita da un Napoli ancora pimpante e pericoloso. Infatti dopo poco prima arriva il pareggio con Jesus Datolo e poi addirittura il vantaggio grazie ancora a Marek Hamsik. Inutile descrivere quanto entusiasmo si sia respirato nella città di Napoli dopo la strepitosa impresa che mancava da 21 anni. Con l’avvento del tecnico toscano Walter Mazzarri si è passati da un Napoli bollito e coinvolto in zone pericolanti della classifica, a un Napoli fortunato e pimpante che si trova nei quartieri alti del calcio italiano. Dopo tanti entusiasmi per i risultati ottenuti, ora al Napoli tocca la prova del nove: deve dimostrare di essere grande anche con le squadre piccole e questo vuol dire andare sabato a Catania, imporre il proprio gioco, come farebbe una grande, e portare a casa l’intera posta in palio. Di sicuro non sarà una partita facile, visto che il Catania gioca un bel calcio ma raccoglie poco e questo raccogliere poco ha fatto si che Atzori è all’ultima spiaggia. Il tecnico etneo, infatti, se non vince fa le valigie. Questa gara però, oltre alle mille attese che tiene sulla graticola le due squadre, è caratterizzata anche da un fattore che la rende speciale per diversi calciatori. Catania – Napoli, può sembrare strano, ma da un punto di vista si tratta di un derby, che non è quello del Sud, ma di un derby argentino, visto il gran numero di sudamericani presenti nelle due rose. Da una parte c’è il Catania che dispone di ben 9 argentini: Ledesma, Andujar, Alvarez, Spolli, Silvestre, Barrientos, Carboni, Izco, Ricchiuti; dall’altra c’è il Napoli che ne presenta in rosa 4: Datolo, Lavezzi, Denis, Campagnaro. Insomma di sicuro la gara sarà combattuta e difficile, me speriamo che alla fine il Napoli sia più bravo a far ballare il tango e a portare a casa il terzo successo di fila in trasferta.
Arcangelo Cervone NAPOLICALCIO.NET