Nella prossima giornata di campionato Cassano, asso della Samp, si troverà di fronte il Napoli di Donadoni, il tecnico che lo ha rilanciato nell’azzurro della Nazionale. Ironia della sorte il nuovo corso di Donadoni sulla panchina dell’Italia iniziò proprio a Napoli nel cammino verso gli Europei del 2008 contro la Lituania: la partita finì 1-1 ma Cassano giocò una buona partita fornendo anche l’assist per il gol di Inzaghi. Da allora scoppiò l’idillio tra il CT bergamasco ed il folletto di Bari Vecchia, anche se sono due personalità molto diverse. Donadoni è un tipo taciturno, serioso, che fa del lavoro sul campo il suo credo, mentre Cassano è esuberante, goliardico e a tratti irritante soprattutto per gli avversari, ma è geniale sul terreno di gioco. Due personalità così diverse sono riuscite a trovare sul campo e fuori un modo per convivere pacificamente ed instaurare un rapporto leale e sincero, come lo ha definito Cassano. L’abbandono da parte di Donadoni della panchina della Nazionale ha probabilmente significato l’addio di Cassano alla maglia dell’Italia, dal momento che le caratteristiche tecniche e caratteriali del barese mal si adattano a Lippi, insofferente a qualsiasi “ testa calda”. Tuttavia Cassano ha ritrovato voglia di giocare e di divertirsi a Genova sponda blucerchiata, e toccherà a Donadoni trovare le contromisure per bloccare il suo vecchio pupillo Domenica pomeriggio. Il tecnico azzurro dopo aver esordito con due pareggi consecutivi vuole innanzitutto mantenere l’imbattibilità personale, ma soprattutto regalare la vittoria al Napoli che manca dall’11 gennaio, 1-0 al Catania, e fuori casa addirittura dal 26 ottobre, 0-1 alla Lazio. Peccato che non ci sarà Lavezzi perché, anche se con le debiti proporzioni, il duello con Cassano avrebbe riproposto quella sfida italo-argentina di tanto tempo fa quando a sfidarsi c’erano due geni del pallone, Mancini e Maradona.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET