Dopo la lunghissima serie di risultati negativi squadra ed allenatore hanno deciso di barricarsi a Castelvolturno per risolvere i mali di una crisi senza fine e figlia di vari padri, tra cui anche la società. La decisione di partecipare all’ Intertoto e trovare una scorciatoia all’Europa ha aperto scenari suggestivi, ma forse i pericoli di un’anticipazione anticipata sono stati sottovalutati. Sarebbe stata necessaria una rosa più ampia e un richiamo di preparazione più avveduto soprattutto nel periodo natalizio. Infatti i ragazzi azzurri sono al lavoro da inizio Luglio, quando le altre squadra erano ancora in vacanza e la fatica accumulata è sicuramente maggiore. Inoltre la scelta oculata della società di mettere un tetto agli ingaggi è senz’altro condivisibile, considerando quanto è successo nell’ era Ferlaino e ad altre squadre fallite per spese folli, ma affinchè la squadra faccia il salto di qualità è necessario fare un piccolo sforzo economico. La politica dei giovani finora ha dato buoni frutti, ma non sempre si possono scovare i nuovi Hamsik e i nuovi Lavezzi e si dovrebbero cercare anche giocatori di spessore, di qualità e di esperienza, cosa che manca al Napoli. Dopo la squalifica di Mannini è stato preso Datolo che però sembra avere caratteristiche diverse. Dietro Maggio e Vitale non ci sono giocatori di spinta sulle fasce, la difesa sente la mancanza di un giocatore esperto che la coordini e l’attacco, peraltro rimasto orfano di Zalayeta per un mese, non punge. Anche la società deve dunque prendersi le sue colpe, ma essendo anch’essa giovane i tifosi le diano la possibilità di sbagliare ed imparare dai propri errori.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET