Gara pazzesca all’Olimpico: il Napoli va sul 2-1, poi il Toro va sul 3-2 ma alla fine lo scatenato Dzemaili (tripletta) ed un immenso Cavani ribaltano la gara sul 5-3.
Il Napoli ha seriamente rischiato di rovinarsi con le proprie mani, ma alla fine è riuscito a far sua la partita, battendo il Torino per 5-3. Gli errori di Britos e l’ingenuità di Cavani hanno permesso al Toro di portarsi in vantaggio per 3-2, ma il terzo goal di Dzemaili e la doppietta dello stesso Matador hanno portato i partenopei alla vittoria in una partita che negli ultimi venti minuti ha ricordato, per intensità e drammaticità, la storica sfida fra Italia e Germania del 1970.
I partenopei riescono così a respingere in classifica l’assalto del Milan. Al Torino rimangono il rammarico di non aver ottenuto punti nonostante una partita giocata ad alti ritmi agonistici e i regali del difensore uruguagio.
FORMAZIONI – Il Torino cambia modulo: Ventura, cosa rara, abbandona il suo credo per schierare un 4-3-3. La diga di centrocampo è composta da Vives, Gazzi e Basha, l’attacco da Cerci, Barreto e Santana. Mazzarri adotta il 3-4-2-1 a cui ha abituato i tifosi napoletani, ma il Napoli deve fare i conti con due assenze pesanti: quelle dell’acciaccato De Sanctis e di Cavani, a cui, almeno inizialmente, è concesso di riposare in panchina. Al loro posto Rosati e Insigne, con Pandev spostato nella posizione di centravanti solitamente occupata dal Matador.
PRIMO TEMPO – La vittoria del Milan costringe il Napoli ad ottenere lo stesso risultato: i partenopei cercano di fare la partita fin da subito, ma l’approccio del Torino è quello giusto e nei primi minuti i granata si fanno apprezzare con rapide ripartenze. Esempio chiaro è il veloce contropiede guidato da Cerci all’8′ e conclusosi con un tiro di Darmian murato dalla difesa napoletana.
Dopo un inizio sterile il Napoli passa in vantaggio al 10′ grazie a uno schema su calcio d’angolo perfettamente eseguito: Dzemaili è liberato al tiro dal limite e la sua botta, tanto centrale quanto potente, risulta imparabile per Gillet, a cui il pallone è nascosto dall’affollamento in area di rigore. Le due squadre faticano a tenere il ritmo costantemente alto e così la partita non può che vivere di fiammate. Entrambi gli schieramenti cercano di sfondare sulle fasce e le poche volte che vi riescono si rendono pericolosissimi.
Il Torino lo fa due volte, sfiorando prima il pareggio con un colpo di testa da pochi passi spedito incredibilmente alto da Santana e riuscendo poi a raggiungere il Napoli grazie al goal di Barreto, arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Per il brasiliano si tratta di un ritorno al goal dopo più di due anni avari di soddisfazioni e ricchi di problemi fisici. Gli uomini di Mazzarri avrebbero la possibilità di riportarsi in vantaggio, ma Hamsik si fa parare da Gillet il rigore guadagnato da Maggio, guarda caso al termine di una bella sovrapposizione sulla destra.
SECONDO TEMPO – Mazzarri negli spogliatoi ha sicuramente strigliato i suoi e i risultati si vedono subito. Cavani non fa in tempo a cominciare gli esercizi di riscaldamento a bordo campo che il Napoli è già in vantaggio. I partenopei sfondano sulla sinistra con Hamsik che riceve il pallone sul fondo in piena area ed è abile a servire Dzemaili con un retropassaggio. Lo svizzero realizza la sua doppietta personale trafiggendo Gillet sul primo palo con un piattone che ricorda vagamente quello di Rivera ai Mondiali del ’70.
Dopo il vantaggio, come nel primo tempo il Napoli è chiamato a prendere la partita in mano e contenere le eventuali sfuriate granata: questa volta sembra riuscirci bene. Comincia a manovrare con più sicurezza spostando rapidamente il gioco da una parte all’altra del campo, con passaggi rasoterra quasi sempre precisi. Il Torino è frastornato e Ventura corre ai ripari. Ormai non ha più senso giocare di rimessa: al 56′ dentro Salvatore Masiello per D’Ambrosio e Meggiorini per Vives. Si torna al solito 4-2-4.
Intorno al quarto d’ora Paolo Cannavaro diventa il protagonista principale della partita: prima stende nettamente Meggiorini in piena area, poi si fa apprezzare con una bella rovesciata parata agevolmente da Gillet. Il mancato calcio di rigore fa infuriare Ventura e il Torino creando ulteriore confusione tra le fila granata. Al 65′ entra Cavani per Insigne. La prova del giovane talento è stata sicuramente volitiva anche se, a parte una bella punizione, non si è messo in mostra più di tanto.
Gli sforzi dei padroni di casa sono contenuti piuttosto agevolmente dagli ospiti e si concretizzano soltanto in un tiro di Cerci ad alto coefficiente di difficoltà. Giunti al 73′ minuto la partita sembra avviata verso una vittoria esterna, ma come nel primo tempo arriva una fiammata a sparigliare tutto. Cavani tocca il pallone evidentemente col braccio in piena area: Giannoccaro non se ne accorge, ma a differenza dell’occasione precedente è ben coadiuvato dall’assistente di linea che gli segnala il calcio di rigore. Jonathas è impeccabile dal dischetto e riporta la partita in parità.
Il goal del 2-2 ha il merito di infuocare la partita. Al 78′ Britos finisce nuovamente nell’occhio del ciclone stoppando con sufficienza un pallone profondo di Cerci. Meggiorini è abile a recuparare palla e freddissimo nel saltare Rosati e segnare a porta vuota. Il vantaggio granata dura, però, solo due minuti: il Napoli si riversa in attacco e colpisce subito. Come in occasione del primo goal, Hamsik serve un retropassaggio al solito Dzemaili che insacca per la terza volta con un esterno destro.
Il tourbillon di emozioni, però, è ben lungi dalla conclusione. I partenopei guadagnano una punizione dai 22 metri e Gillet sbaglia a posizionare la barriera: Cavani la riesce ad aggirare con un piattone potente e preciso e si fa perdonare l’ingenuità in occasione del rigore. A questo punto, rispetto all’inizio della partita, i ruoli si invertono. Granata in avanti per cercare il pareggio e Napoli velenoso in contropiede. All’89’ la partita è chiusa dal solito Cavani che incorna perfettamente un bel cross dalla sinistra di Zuniga.
CHIAVE – Fra i tanti motivi che hanno caratterizzato questa sfida i più determinanti sono i numerosi errori individuali del Napoli che l’hanno tenuta aperta. Hamsik ha sbagliato un rigore, Britos ha contriubuito cospicuamente a due goal del Torino e Cavani, che poi si è fatto perdonare, ha ingenuamente causato il rigore del momentaneo pareggio granata.
MOVIOLA – L’operato arbitrale è stato sufficiente per quasi tutti i 90 minuti. Perfetto il rigore su Maggio e quello causato da Cavani. Unica macchia per Giannoccaro il rigore non assegnato al Torino al 59′. L’intervento disperato di Cannavaro ha colpito duramente Meggiorini, ma il direttore di gara, nella circostanza poco aiutato dagli assistenti, ha lasciato proseguire.
Discussion5 commenti
Menomale! Per un attimo avevo perso la speranza. Sono felice di essere stato smentito ma il campanello d’allarme degli errori in difesa e dei troppi gol subiti va preso in seria considerazione
Orgoglio napoletano…
Unica fede…
Per la difesa innanzitutto, e che mi perdoni il giocatore ma è il mio pensiero, non farei più giocare Britos, in uno stato di forma mentale e fisica imbarazzante; la sensazione è che giochi con paura e questo è quanto di peggio può capitare: avere un difensore che ha paura.
Proviamo a partire con la difesa Campagnaro, Cannavaro Gamberini (Rolando)…
Mazzarri quando passa dalla difesa a 3 a 4 vince.
Rosati ha fatto schifo, e’un portiere da mandare via, preferisco Neto della fiorentina quello e’forte, Rosati non sa prendere neanche la palla, se stava De sanctis non succedeva 3 gol del Torino, tutto sommato il Napoli ha giocato benissimo