Il Napoli di scorta rabberciato dal turnover (scelta obbligata a causa delle troppe energie spese in settimana per avere ragione, a fatica, del Benfica) esce indenne dall’ostica trasferta di Udine, alla faccia di chi paventava un’ingloriosa sconfitta per l’evidente divario tecnico esistente fra titolari e riserve. Invece gli azzurri (scesi in campo per l’occasione con la nuova divisa blu Scozia) hanno affrontato l’incontro perfettamente alla pari, bilanciando il conto delle occasioni da goal avute e resistendo negli ultimi venti minuti in inferiorità numerica, in seguito all’ennesima espulsione di Santacroce, difensore irriconoscibile in questa prima parte di stagione. L’incontro comincia sottotono per entrambe le squadre, che si temono e preferiscono impostare la partita sul piano tattico: al quarto ci prova Gargano su punizione, palla alta. La risposta Udinese arriva con D’Agostino, la sorte è la stessa dell’azione precedente. All’11esimo su cross di Gargano libera la difesa friulana, poi Zalayeta prova una rovesciata, calciando in malo modo. Tre minuti dopo clamorosa occasione fallita da Vitale, che si avventa sul bel cross di Gargano e calcia di prima sull’esterno della rete. Al minuto numero 19 un clamoroso errore di Santacroce e Aronica che non spazzano, consente a Di Natale di inserirsi e ritrovarsi a tu per tu con Iezzo, che sceglie bene il tempo dell’uscita e salva la porta azzurra. La gara è brutta, il ritmo di gioco è lento e le emozioni tardano ad arrivare. Al 34esimo il tiro di Di Natale è respinto dal corpo di Rinaudo, poi il cross di Sanchez non trova la deviazione vincente di Quagliarella. Al 42esimo ci prova ancora Di Natale su punizione: la palla scavalca la barriera ma Iezzo blocca in due tempi. Subito dopo è ancora Vitale ad incunearsi sulla sinistra e a calciare sull’esterno della rete. Si chiude col risultato di zero a zero un primo tempo abbastanza scialbo e sostanzialmente equilibrato. Il Napoli, nonostante le assenze pesanti di Lavezzi e Maggio, nonchè quella di Hamsik e Denis tenuti al momento in panchina, si sta comportando discretamente. Nella ripresa Reja manda subito in campo Denis al posto dell’inane Pià per dar maggior peso all’attacco, ed il Napoli comincia ad alzare il baricentro. Dopo appena quaranta secondi di gioco il tiro dal limite di Blasi si infrange sul palo, poi Vitale viene fermato da Sanchez al momento del cross. Al 52esimo ci prova Quagliarella da distanza siderale, ma il tiro è fiacco ed Iezzo ne ha buon gioco. Al 54esimo, sugli sviluppi di un corner, Pazienza fa da sponda per Denis, la cui improbabile rovesciata è debole e centrale. Intanto Mannini rileva Vitale, timbrando per la prima volta il cartellino presenze in questo campionato. Ci prova Denis su punizione: il tiro è potente, ma centrale, e Handanovic lo blocca in due tempi. Al 70esimo Mannini va via sulla sinsitra, entra in area e crossa al centro, dove Domizzi riesce a deviare per il proprio portiere sbrogliando una situazione pericolosa. Il Napoli sembra padrone del campo, ma al minuto numero 73 arriva la doccia fredda: ennesimo fallaccio del recidivo Santacroce, seconda espulsione per lui in due gare disputate. Facile prevedere che arriverà una multa societaria nel tentativo di placare l’irruenza dell’italo-brasiliano. Dalla panchina Reja ordina la difesa a quattro e getta nella mischia Contini al posto di Montervino per rinforzare il pacchetto arretrato. Il finale di gara è tutto di marca friulana: al 79esimo Inler pareggia il conto dei legni colpendo la traversa su tiro dalla distanza; la palla sembra andare alta, ma poi si abbassa all’improvviso salvando Iezzo che l’aveva battezzata fuori. All’82esimo, su una punizione dalla destra di Pepe, Aronica devia in angolo. Sul corner il tiro di Tissone viene deviato ancora in angolo sulla destra da Mannini. Due minuti dopo ci prova Lukovic dalla distanza, palla fuori. E’un vero è proprio assedio: un minuto dopo conclusione di Sanchez su sponda in area di Motta, respinta in angolo sulla sinistra da Mannini. Sul corner libera la difesa azzurra, ma l’Udinese resta in attacco. Allo scadere del tempo regolamentare break del Napoli, con Denis che tocca dalla destra al centro per Zalayeta: il panterone tenta il tiro dal limite, ma la palla termina altissima sulla traversa. In pieno recupero, Floro Flores entra in area dalla sinistra, Contini si immola col corpo respingendo il tiro, poi Motta dalla distanza manda di poco a lato. Infine, sugli sviluppi di un corner, Inler tenta il tiro dalla distanza con la palla che termina alta sulla traversa. Finisce col risultato di partità ed a reti inviolate questa terza giornata di campionato. Per il Napoli, alla luce delle assenze e vista anche l’espulsione di Santacroce si tratta di un punto d’oro. Pareggio giusto, con la parità anche dei pali. E’ un punto di cuore e di umiltà, agguantato con sacrificio ed ardore agonistico contro una squadra che fa dell’attacco made in Naples il suo punto di forza. Adesso, però, non c’è tempo per soffermarsi su questa gara poichè mercoledì sera è già di scena la quarta giornata col Palermo di Ballardini ospite del San Paolo ancora privo delle sue curve. Tappa obbligata di un ciclo terribile che gli azzurri stanno archiviando con autorità e maturità mai viste nella stagione scorsa.
C.Francesco Piantedosi