Higuain è della Juve. Nessuna trattativa, i bianconeri pagano al Napoli la clausola rescissoria.
Il dg della Juventus, Beppe Marotta, è arrivato in Lega Calcio dove – secondo quanto appreso – ha depositato il contratto di Higuain.
L’attaccante argentino diventa così a tutti gli effetti un nuovo giocatore bianconero, con la Juve che si prepara a versare al Napoli la clausola rescissoria.
Marotta, secondo quanto riporta Sky, ha depositato in Lega il contratto dell’attaccante, un quadriennale da 7,5 milioni. La Juventus pagherà al Napoli 90 milioni in due anni.
Discussion1 commento
1) La considerazione del Presidente De Laurentiis ai Napoletani che contestano il suo operato; “qualche anno fa eravate nella merda”
Per quanto riguarda la Sua prima considerazione la ha abbondantemente risposto l’attore Angelo Di Gennaro!
2) La fuga di Higuain, la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione umana dei Napoletani.
Sarebbe logico, giusto e sensato una cessione della S.S.C.N. da parte di Aurelio De Laurentiis a chi, e parlo di arabi, cinesi o marziani, vogliano far tornare il Napoli nella elite della serie A e dell’Europa.
Ella è un buon cinematografaro ma non sarà mai un buon presidente di società di calcio, il calcio per Lei è un business personale e basta. Eh no caro De La, come diceva un vecchio saggio “il padrone sono io ma chi comanda è mia moglie” è la medesima cosa con il Napoli, il padrone è Lei ma chi comanda sono i supporters Napoletani.
Grave errore ha commesso nella perdita di Higuain, in un modo a dir poco idiota ma atteso, il Pipita, così come fece Diego Maradona nel lontano 1985, aveva chiesto rinforzi della rosa complessiva del Napoli per poter competere ad armi pari con la juve, con la Roma e le due milanesi! Quasi tutti i calciatori di un certo livello, hanno rifiutato il Napoli per la cessione dei diritti di immagine. Queste sono soluzioni contrattuali che possono fare solo le big, Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Manchester United etc. non il Napoli ancora lontano da codesta elite. Nulla Ella aveva fatto ed ecco la decisione di Higuain maturata dopo la sconfitta di Udine e la squalifica di quattro giornate, per il Pipita la voglia di vincere in serie A e di combattere ad armi pari con le Big Europee in Champions League che a Napoli con tale presidente, non avrebbe mai potuto ottenere, e allora via, all’odiata juve!
Mi sembra opportuno avviare una riflessione sui troppi giocatori contattati che rifiutano il Napoli. Non credo di avere la soluzione. Se non quella di elevare il fatturato per competere con altri club sugli ingaggi. E il Napoli non dà certo poco ai giocatori. Purtroppo il calcio globale rende difficile la vita delle società italiane.
Non sono certo di aver individuato i tre motivi chiave. Ma preferisco aprire subito un dibattito, niente di più costruttivo che parlarne con chiarezza. pochi si accorgono di quanto non accada sul mercato del Napoli. Lorenzo Tonelli, anni ventisei, ex Empoli, difensore versatile e possente, meglio al centro che a destra: è il primo e ultimo acquisto.
La juve invece ha acquistato: Dani Alves, Pjanic, Dybala, Benatia, Pjaca, Mandragora, Higain e tra poco Batigol. Tre squadre in una.
I tifosi del Napoli invece nel 2016 vedono arrivare solo nomi, quasi mai giocatori. André Gomes, Kramer ed Hector Herrera a gennaio. Ora Vrsaljko, Klaassen, Vecino, di nuovo Herrera, Zielinski. Spariti uno dopo l’altro. Spiragli solo per Herrera e Lapadula. Non sono invenzioni dei giornalisti: se dicono no, qualcuno li avrà cercati. Ma perché dicono no? La società non colleziona acquisti, ma solo rifiuti. Con tutti i calciatori trattati e svaniti, il Napoli avrebbe la squadra virtuale più forte al mondo. Ci si mettono anche il fedelissimo Hamsik con il suo procuratore Venglos, il più ostile Koulibaly con lo scorbutico agente Satin. Gravi certi messaggi a mezzo stampa dopo un secondo posto.
Ella il 27 maggio ha chiuso bene il caso Sarri. Ha ribaltato in un giorno la sua ingiusta immagine di avaro tiranno in quella radiosa di generoso mecenate. Ma ora che succede? La città non c’entra, qui dicono no al Napoli, non a Napoli, sempre più amata dai turisti
I motivi plausibili sono tre.
1) Il Napoli individua giocatori di ottimo profilo come tutti quelli avvicinati nel 2016, ma li esaspera con una tonnellata di clausole. Erano il merito di Chiavelli. Lo è ancora? La cessione dei diritti di immagine respinge, senza dar vantaggi al club. A che servono contratti tortuosi, se i calciatori chiedono di romperli ad ogni giro di vento?
2) Il Napoli offre ingaggi bassi rispetto alla concorrenza. Deve aumentare quindi il fatturato, troppo basso. Solo ora Ella osserva i mercati asiatici. Non c’è stata una sola iniziativa per censire e raggiungere milioni di tifosi nel mondo, ne ha scoperti anche in Nuova Zelanda una ragazza trentina con Facebook.
3) Ella e Giuntoli indovinate gli obiettivi, ma c’è chi esita. Lasciando spazi ad altri club che si inseriscono con offerte migliori. La strategia del rinvio ad aprile fa oggi lievitare le richieste dei procuratori. Trattare gli aumenti dopo secondo posto e cascata di record è micidiale. Né vale il pretesto che i moduli della Lega arrivino non prima del 20 maggio. I calciatori non sono poeti, certo. Sono spesso avidi. Ma anche uomini, con criticità e angosce. Molti confessano delusione nella quotidianità. Stentano a riconoscere nell’amministratore Andrea Chiavelli un dirigente amico, uno che davvero preferisca le vittorie al risparmio. Il gossip gira. Modesti anche i premi: il Sassuolo per l’Europa League ha avuto 5 milioni, quasi il doppio del Napoli per la Champions. Le tensioni aumentano se manca un apparato di diplomazia intermedia: qualcuno che faccia da filtro, invece tutto confluisce su di Lei. Può ridursi un club ad un solo uomo?
Ed ecco la soluzione; il Napoli in mano a gente danarosa e che vogliono vincere per lasciare una impronta futura “Io tizio, caio o sempronio, ho contribuito affinchè il Napoli si fosse confermato campione d’Italia e d’Europa”. E allora “tutto bene madame la marchesa”.
Quindi, controcorrente, chiudo dicendo che Higuain da professionista, ha scelto la migliore soluzione per se stesso, e tale scelta per il calcio Napoli non è stata la prima e non sarà l’ultima (K K docet)!